Investire per le generazioni future

“Con il piano per la ripresa l’Unione Europea trasforma l'immane sfida di oggi in possibilità, non soltanto aiutando l'economia a ripartire, ma anche investendo nel nostro futuro.”

Che lo si definisca prosaicamente come un “bazooka” o più politicamente come un “recovery fund” una cosa è certa: il piano di ripresa presentato dalla Commissione guidata da Ursula von der Leyen rappresenta la risposta forte e chiara che i cittadini e le imprese dell’Unione Europea si aspettano di fronte alla gravità della crisi creata dall’epidemia del Covid-19.
“Next Generation EU” è il nome simbolico dato a un programma ambizioso ma sostenibile, uniforme, inclusivo ed equo per tutti gli Stati membri, incorporato in un bilancio dell'UE a
lungo termine rinnovato, potente e moderno. Un intervento eccezionale e temporaneo di ben 750 miliardi di Euro, la gran parte dei quali (500 miliardi) previsti sotto forma di sussidi a fondo perduto e i rimanenti 250 miliardi in prestiti, per riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia virale, dare avvio alla ripresa e preparare un futuro migliore per la prossima generazione.

Le cifre in gioco

Il motore del piano per la ripresa europea è il bilancio dell’UE che la Commissione propone di rafforzare con un mix di interventi a breve e medio termine grazie ai quali la potenza di fuoco complessiva del bilancio dell'UE arriverà a 1.850 miliardi di € nel periodo 20121-2027 attraverso:
• Next Generation EU per incrementare il bilancio dell'UE con un rinforzo temporaneo di 750 miliardi di € grazie a nuovi finanziamenti raccolti sui mercati finanziari (emettendo obbligazioni) per il periodo 2021-2024;
• il rafforzamento del bilancio dell'UE a lungo termine per il periodo 2021-2027 dotandolo di un quadro finanziario pluriennale pari a 1.1o0 miliardi di €.
Alle risorse del rinforzo temporaneo di Next Generation EU si aggiungono poi quelle messe in campo per le tre importanti reti di sicurezza per i lavoratori (il sostegno contro la disoccupazione SURE), le imprese (Fondo di garanzia BEI) e gli enti sovrani (MES o “Fondo salva Stati”), approvate dal Consiglio europeo il 23 aprile 2020 per un totale di 540 miliardi di €. Il che porta a 1.290 miliardi di € le risorse emergenziali disponibili ed a 2.390 miliardi di € quelle complessivamente impegnate per sostenere la ripresa dell’Europa da qui sino al 2027.

I pilastri del piano
Se la risposta dell’Unione alla crisi si protrarrà per almeno un settennio, periodo peraltro abituale per la programmazione dei Fondi comunitari, essa si concentrerà - come detto - nei primi anni cruciali della ripresa attraverso l’attivazione di strumenti  diversi che possano garantirne la necessaria efficacia. Next Generation EU basa infatti il suo intervento su tre pilastri:
1. aiutare gli Stati membri a riprendersi.
Gli investimenti pubblici rivestono un ruolo fondamentale per una ripresa equilibrata e sostenibile. La maggior parte dei finanziamenti di Next Generation EU (oltre l'80 % dei 750
miliardi) sarà pertanto destinata a sostenere investimenti pubblici e riforme strutturali fondamentali negli Stati membri in linea con gli obiettivi individuati nel semestre europeo, concentrandosi laddove l'impatto della crisi e il bisogno di resilienza sono maggiori.
Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, la politica di coesione e il meccanismo per una transizione giusta avranno un ruolo determinante per conseguire questi importanti obiettivi. La loro attuazione sarà integrata nel semestre europeo. Il rafforzamento del Fondo europeo per lo svilupporurale aiuterà inoltre le zone rurali a operare i cambiamenti
strutturali necessari al Green Deal europeo.

2. Rilanciare l'economia e sostenere gli investimenti privati.
Gli investimenti privati in settori e tecnologie fondamentali, dal 5G all'intelligenza artificiale e dall'idrogeno pulito alle energie rinnovabili offshore, rappresentano la chiave del futuro dell’Europa e sono imprescindibili per il successo delle transizioni verde e digitale previste dal Green Deal. La Commissione stima che nel periodo 2020-2021 il fabbisogno di investimenti ammonterà ad almeno 1.500 miliardi di €.

Centinaia di migliaia di imprese potrebbero trovarsi in forti difficoltà di finanziamento entro la fine dell'anno. La Commissione propone pertanto un nuovo strumento di sostegno alla solvibilità affinché un contributo urgente al capitale proprio possa essere erogato a imprese solide messe a rischio dalla crisi. Lo strumento dovrebbe diventare operativo già quest'anno.
La Commissione propone inoltre di rafforzare InvestEU, il programma faro d'investimento europeo, per mobilitare investimenti in tutti gli Stati membri, in settori quali le infrastrutture sostenibili e la digitalizzazione. La Commissione propone di creare un nuovo dispositivo per gli investimenti strategici per investire in catene del valore fondamentali per la resilienza e l'autonomia strategica dell'Europa del futuro nell'ambito delle transizioni verde e digitale.

3. Trarre insegnamenti dalla crisi.
La crisi non ha soltanto sottolineato il valore della cooperazione europea ma ha anche dimostrato chiaramente che l'Unione deve sviluppare con urgenza la capacità di rispondere alle crisi e rafforzare la resilienza a shock futuri.
La Commissione propone un nuovo programma per la salute per potenziare la sicurezza sanitaria e prepararsi alle crisi sanitarie future. RescEU, il meccanismo unionale di protezione civile, sarà ampliato e potenziato così da attrezzare l'Unione per le crisi future e permetterle di farvi fronte. Horizon, il grande programma dell’Unione che sostiene la ricerca e lo sviluppo sarà potenziato per poter finanziare attività essenziali di R&S nel campo della salute, la resilienza e le transizioni verde e digitale. L'UE sosterrà inoltre i suoi partner globali attraverso ulteriori 16,5 miliardi di € per l'azione esterna, compresi gli aiuti umanitari. Altri programmi dell'UE saranno potenziati per allineare completamente il futuro quadro finanziario ai bisogni della ripresa. Tali programmi includono la politica agricola comune e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, allo scopo di rafforzare la resilienza dei settori dell'agroalimentare e della pesca e di fornire il margine di manovra necessario per la gestione della crisi. Come ha detto la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo aver presentato il piano: “…il Green Deal europeo e la digitalizzazione stimoleranno l'occupazione e la crescita, la resilienza delle nostre società e la salubrità dell'ambiente che ci circonda. Il momento dell'Europa è giunto: La nostra determinazione dev'essere all'altezza delle sfide che abbiamo di fronte. Next Generation EU ci permette di dare una risposta ambiziosa."

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