La strategia per le aree di crisi

In data 30 gennaio 2015, il Governo ha riconosciuto la sussistenza dei presupposti di legge per avviare le procedure relative al riconoscimento dell’area di crisi complessa regionale, sulla scorta di scelte similari già fatte per altre aree territoriali italiane. Con Decreto Ministeriale del 07 agosto 2015, sono state accertate le condizioni per il

riconoscimento di “Crisi Industriale Complessa” per il territorio ricompreso tra le province di Isernia e Campobasso, corrispondente ai Comuni di Venafro (IS), Campochiaro (CB) e Bojano (CB) e per le aree di localizzazione delle aziende dell’indotto.

Parte integrante del Decreto è la “Proposta di massima del PRRI” Progetto di massima di Riconversione e Riqualificazione Industriale fondato su un sistema integrato di azioni di incentivazione, infrastrutturazione, riqualificazione ambientale e valorizzazione del capitale umano.

Attraverso il POR FESR-FSE, la Regione intende intervenire nelle aree di crisi per ricostituirvi le condizioni di produttività e competitività utili ad attivare il circolo virtuoso investimenti/occupazione. In particolare, nei rispettivi quadri di

intervento dei due fondi, sono state messe in campo misure volte a:

- aumentare gli investimenti privati in R&S;

- diffondere l’uso delle TIC nelle PMI;

- aumentare gli investimenti privati nell’innovazione e incentivare la crescita, anche in rete, delle piccole e medie imprese;

- incentivare lo start-up di impresa;

- migliorare la formazione professionale e l’apprendimento permanente;

- promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità.

 

Uno sguardo al futuro, sempre, forti dell’integrazione tra misure FESR e FSE, con definizione di plafond congiunti, per costruire un sistema integrato domanda

offerta teso realmente ad incidere sulle politiche attive del lavoro, sulle relazioni, sul sistema di sviluppo locale e partenariale.

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